Sofia Gallo
Fuga nella neve
Angelo e Lidia sanno molte cose per essere due bambini di undici e sette anni. Sanno che c’è un motivo se hanno dovuto cambiare scuola e lasciare i loro compagni di classe. Sanno il significato di alcune parole difficili, come ‘leggi raziali’ o ‘deportare’, e che c’è qualcosa di terribile nell’aria che le loro famiglie non vogliono rivelargli. Ma soprattutto, Angelo e Lidia sanno di essere ebrei. È per questo che una mattina i due cugini si svegliano e non trovano più le loro famiglie: in fuga dalla minaccia nazista, li hanno abbandonati per proteggerli. Costretti a rinunciare perfino ai loro nomi, Angelo e Lidia intraprendono un viaggio tortuoso che li porterà, prima insieme e poi separati, sulle montagne maestose e selvagge a nord del Piemonte, fra vette ghiacciate e valli fiabesche, alla ricerca di un posto dove poter essere se stessi.
«L’aria che aveva respirato a pieni polmoni, che sapeva di pulito e di pace, adesso gli pareva gravida di minacce. Alzò lo sguardo alle montagne in lontananza, lo lasciò scorrere lungo i pendii, i pascoli innevati e i boschi, scrutò i cascinali isolati e le baite, e sentì un lieve tremore scorrergli sotto la pelle come un torrentello di acqua gelata. Cosa nascondevano quel silenzio e quella pace?»